Tutti sappiamo che “bere troppo fa male”, ma cosa significa esattamente “troppo”? E quali sono i veri effetti dell’alcol sul nostro corpo, in particolare sul fegato?
Un’unità alcolica corrisponde a circa 12 grammi di alcol puro, cioè la quantità contenuta in:
- un bicchiere (125 ml) di vino da pasto,
- una lattina (330 ml) di birra,
- oppure uno shot (40 ml) di superalcolico.
Queste quantità sono equivalenti in termini di alcol assunto, anche se la percezione può essere diversa.
Qual è la quantità “tollerata”?
Da un punto di vista scientifico, la quantità considerata a basso rischio per un adulto sano è:
- fino a 25 grammi di alcol al giorno per l’uomo,
- fino a 15 grammi al giorno per la donna.
Superare queste soglie, soprattutto in modo cronico, aumenta il rischio di danni metabolici, infiammatori e tumorali.
Bere oltre 60–80 g/die per l’uomo e 20–40 g/die per la donna, mantenendo queste dosi per oltre 10 anni, espone a un rischio elevato di malattia epatica alcolica grave, fino alla cirrosi.
Perché l’alcol danneggia il fegato ?
Il fegato è l’organo che si occupa di metabolizzare l’alcol. Nel farlo, utilizza enzimi che trasformano l’etanolo in acetaldeide (una sostanza tossica) e poi in acetato.
Questo processo altera profondamente l’equilibrio metabolico epatico:
- Accumulo di NADH e NADPH → altera il metabolismo dei grassi e degli zuccheri.
- Aumento dei radicali liberi → genera stress ossidativo e danno diretto alle cellule del fegato (gli epatociti).
- Infiammazione cronica e fibrosi → il tessuto epatico sano viene progressivamente sostituito da tessuto cicatriziale.
Nel tempo, questo porta a un vero e proprio percorso patologico:
Steatosi epatica (fegato grasso) → Epatite alcolica → Fibrosi → Cirrosi.
Inoltre l’alcol e il suo metabolita, l’acetaldeide, sono classificati come cancerogeni di classe 1 (cioè con evidenza certa sull’uomo) dall’OMS.
Il rischio è dose-dipendente e riguarda in particolare:
- fegato,
- esofago,
- cavità orale,
- mammella (nelle donne).
Anche quantità moderate, se assunte regolarmente, possono contribuire nel tempo all’aumento del rischio oncologico.
E se una sera si esagera? Come aiutare il fegato
Non esiste una “pillola magica” per annullare i danni dell’alcol, ma ci sono strategie utili per supportare il fegato nella detossificazione dopo un eccesso occasionale:
- Bere molta acqua: facilita l’eliminazione renale e reidrata.
- Evitare altri carichi metabolici (fritti, grassi, farmaci inutili).
- Riposo e alimentazione leggera (verdure, frutta, proteine magre).
- Sostanze utili al recupero epatico:
- Glutatione → antiossidante chiave prodotto dal fegato.
- N-acetilcisteina (NAC) → precursore del glutatione.
- Vitamina C → riduce lo stress ossidativo e sostiene la funzione immunitaria.
Questi supporti non “ripuliscono” magicamente, ma aiutano l’organismo a ripristinare l’equilibrio redox e a smaltire più efficacemente i residui tossici.
Da portare a casa in sintesi
- 1 unità = 1 bicchiere di vino, 1 birra o 1 shot.
- Limite raccomandato: <25 g/die (uomo), <15 g/die (donna).
- Oltre i 60–80 g/die per anni, alto rischio di danno epatico.
- L’alcol genera stress ossidativo, fibrosi e rischio tumorale.
- Dopo un eccesso, idratazione, antiossidanti e riposo sono le armi migliori.
Buona giornata e non esagerate anzi eliminate !!
