La Vitamina C rappresenta sicuramente una interessante vitamina su cui si dibatte da diversi anni soprattutto sulle quantità da assumere e su cui si è speculato per la vendita massiccia come integratore. È  reale la sua carenza nell’alimentazione moderna, ma sufficientemente tamponabile con ragionevoli dosaggi senza superare la fisiologia nel suo utilizzo che la farebbe diventare da antiossidante a pro ossidante.

Per apprezzare a pieno le proprietà antiossidanti di questa vitamina occorrerebbe assumerne ogni giorno almeno 200 milligrammi, quantità che spesso non  si raggiunge. La scienza poi raccomanda in alcuni casi di salire fino a 500-1000 mg/die. Ma per raggiungere simili valori è spesso necessario ricorrere ad integratori di vitamine. Esaminando  dati ci accorgiamo che un’alimentazione varia ed equilibrata fornisce ogni giorno dai 50 ai 500 mg di vitamina C ogni mille calorie. Purtroppo non tutte le persone seguono una dieta altrettanto corretta e, pur rispettando i valori minimi di assunzione consigliati, possono aver bisogno di una integrazione vitaminica. Anche lo sport, lo stress, il lavoro intenso e patologie più o meno importanti aumentano le richieste di vitamine dell’organismo che possono essere soddisfatte ricorrendo ad integratori specifici. In questi ultimi anni, si fa un gran parlare di antiossidanti, sostanze presenti in particolari alimenti (soprattutto di origine vegetale) in grado di proteggerci dall’invecchiamento e da molte malattie ad esso collegate. La vitamina C che si trova soprattutto in agrumi, pomodori, fragole, peperoni, broccoli e patate è una delle principali prese in considerazione.  Associare ad una alimentazione equilibrata un integratore di queste vitamine è un buon modo per garantire la massima funzionalità del sistema immunitario proteggendo l’organismo dai danni del fumo, dell’inquinamento e di una alimentazione scorretta.

Per vedere un po di storia della vitamina C ricordiamo che già nel XVI secolo era noto che lo scorbuto si preveniva e si curava somministrando estratti di aghi di pino, di verdure o di limone, ma solo nel 1912 Funk ipotizzo la presenza nelle piante verdi di una sostanza idrosolubile ad azione antiscorbutica, nel 1921 tale sostanza fu isolata e denominata vitamina C.

Vitamina C è il termine utilizzato per indicare il sistema redox acido ascorbico acido deidroascobico, un sistema ossidoriduttivo reversibile a forte azione antiossidante presente nel nostro organismo. La vitamina C viene sintetizzata dalle piante e da molti animali (anfibi, rettili, alcuni uccelli e Mammiferi) a partire dal glucosio, ma l ‘uomo non e’ in grado di sintetizzarlo. Tra i Mammiferi solo l’uomo, altri primati e la cavia non sono in grado di sintetizzarla per carenza della L-gulono-g-lattone ossidasi. La vitamina C viene assorbita nella parte prossimale dell’intestino tenue per trasporto facilitato Na+dipendente, l’assorbimento diminuisce nella vecchiaia, nei casi di acloridria e di infezioni intestinali. Il grado di assorbimento per dosi dietetiche è elevato 70÷90%, ma declina per dosi superiori ad 1 g; inoltre se se ne assumono più di 10 gr. l’assorbimento si riduce al 20% quindi solo 2 gr, mentre il restante viene eliminato con le feci spesso diarroiche. La vitamina C viene trasportata nel plasma dall’albumina sotto forma di acido ascorbico, che entra nelle cellule come acido deidroascorbico (l’insulina favorisce il passaggio e il glucosio lo inibisce). Ecco quindi che chi mangia tanti carboidrati potrebbe aver bisogno di una dose maggiore di vitamina. Una volta entrato l’acido deidroascorbico viene ridotto ad acido ascorbico che si concentra prevalentemente nel citoplasma dove svolge la funzione di antiossidante. A differenza delle altre vitamine la vitamina C viene accumulata nell’organismo umano soprattutto nel fegato e nelle ghiandole surrenali, ciò spiega perché i sintomi da carenza compaiano solo dopo 4 mesi avendo  il corpo comunque un pool di Vitamina di riserva di 1,5-5 gr

La vitamina C svolge importanti funzioni quali:

1 ) la biosintesi del collagene: dove interviene nella conversione della prolina in idrossiprolina e della lisina in idrossilisina ad opera della prolina idrossilasi e della lisina idrossilasi che richiedono Fe++ (la vitamina C mantiene il ferro in forma ridotta);

2 ) la sintesi della noradrenalina (neurotrasmettitore) a partire dalla dopamina e, con ogni probabilità del triptofano in serotonina;

3 ) la sintesi della carnitina, essenziale per il trasferimento di acili (acidi grassi) nei mitocondri;

4 ) Il catabolismo della tirosina ad acidi fumarico e acetacetico attraverso la formazione dell’acido omogentisinico;

5 ) l’amidazione dell’estremità carbossiterminale di peptidi ormonali quali la vasopressina, l’ossitocina, la colecistochinina, l’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e l’ormone rilasciante la tireotropina;

6 ) la biosintesi degli acidi biliari, infatti nelle cavie sottoposte ad una dieta carente di vitamina la sintesi risulta ridotta;

7 ) la vitamina C sembra stimolare la reduttasi del citocromo P450, responsabile dell’idrossilazione in posizione 7-a del colesterolo, necessaria per la sintesi dell’acido colico ( quindi riduce il colesterolo );

8 ) l’attivazione dell’acido folico in acido tetraidrofolico (FH4),  forma  biologicamente attiva;

9 ) la regolazione dei livelli endogeni di istamina, inibendone il rilascio e favorendone la degradazione (la vit. C si utilizza a scopo terapeutico per prevenire lo shock anafilattico, la pre-eclampsia e la prematurità nelle complicanze della gravidanza);

10 ) la biosintesi degli ormoni steroidei della corteccia surrenale (per idrossilazione); infatti, quando aumenta il bisogno ormonale nella corteccia si verifica una deplezione sia di colesterolo che di vitamina C;

11 ) l’assorbimento intestinale del ferro (riducendo il Fe ferrico a ferroso e favorendo la formazione di chelati stabili in grado di mantenere il Fe solubile in ambiente alcalino), il suo trasferimento dalla transferrina plasmatica alla ferritina tissutale e l’aumentata disponibilità intracellulare favorendo il legame ferro-ferritina e aumentando la stabilità del complesso stesso;

12 ) la riduzione dell’efficienza dell’assorbimento intestinale del rame, poiché la forma ossidata è più assorbita di quella ridotta (a dosi elevate di vitamina);

13 ) ridurre la tossicità di alcuni minerali (Ni, Pb, V, Cd, Se), che in forma ridotta vengono assorbiti più difficilmente o escreti più velocemente;

14 ) favorire l’utilizzazione del selenio a dosi fisiologiche, aumentandone la biodisponibilità di alcune sue forme organiche e inorganiche;

15 ) un’azione preventiva nella cancerogenesi da nitrosamine, inibendo la loro sintesi, che avviene a livello intestinale, per reazione dei nitriti con i gruppi aminici; ( quindi da aumentare a chi mangia tanta carne e insaccati )

16 ) la riduzione degli ioni superossidi, dei radicali idrossilici, dell’acido ipocloroso e altri potenti ossidanti, proteggendo la struttura del DNA delle proteine e delle membrane dai danni che tali ossidanti potrebbero provocare;

17 ) la costituzione, insieme alla vitamina E, di un sistema di protezione contro il danno ossidativo provocato dai radicali liberi: i PUFA sono protetti dai tocoferoli, che in seguito a irradiazione formano radicali fenossilici, i tocotrienossilici, per essere poi rigenerati a spese della vitamina C che forma un radicale ascorbilico;

18 ) la funzione immunitaria, infatti si è osservato sperimentalmente che la vitamina C è in grado di: stimolare la produzione di interferoni, che proteggono le cellule dagli attacchi virali, stimolare la proliferazione dei neutrofili, proteggere le proteine dall’inattivazione da parte dei radicali liberi prodotti durante i processi ossidativi che si verificano nei neutrofili, stimolare la sintesi del fattore timico umorale e degli anticorpi delle classi IgG e IgM.

La sintomatologia iniziale di carenza è aspecifica, compaiano infatti stanchezza, affaticamento, inappetenza, dolori muscolari e aumentata sensibilità alle infezioni.

A cui segue una sintomatologia specifica a carico dei tessuti di sostegno (ossa, cartilagine, tessuto connettivo) e delle gengive.

Si manifestano emorragie petecchiali a livello cutaneo, specialmente degli arti, contemporaneamente le gengive si tumefanno, diventano dolenti e spugnose, con comparsa di tipiche emorragie, che possono sfociare in fenomeni ulcerativi e necrotici, con espulsione dei denti.

Si riscontrano inoltre epistassi, ematuria, emorragie muscolari e sottopriostee. Si tratta di emorragie multiple a vaso integro, si verifica quindi fuoriuscita di sangue dai vasi per diapedesi. Lo scorbuto è caratterizzato da un difetto di formazione del collagene con conseguente indebolimento delle strutture collageniche nelle ossa, cartilagini, denti e tessuti connettivi, con emorragie sottoperiostee; questi fenomeni a lungo andare possono provocare anche degenerazione del tessuto osseo.

Ovviamente i sintomi carenziali sono oggi giorno rari, ma l’esigenza di una maggiore quantità di vitamina C è fondamentale nella dieta moderna delle persone che consumano alimenti impoveriti di tale vitamina e vivendo in un ambiente insalubre e inquinato che ne fa aumentare le esigenze. A mio avviso quindi 1 gr di vitamina C o con l’alimentazione o con l’integrazione bisognerebbe assumerla se si volessero prevenire patologie importanti, aumentare le difese immunitarie e favorire un rallentamento dell’invecchiamento dei tessuti e del corpo in genere