Lo stile di vita potrebbe privare una persona di alcune vitamine che ricava dalla dieta. Ad esempio fumare le sigarette distrugge la vitamina

C. La presenza di vitamina D potrebbe svuotare il corpo di magnesio, minerale essenziale per la guarigione dei muscoli doloranti e molte altre funzioni per il Sistema Nervoso Centrale. Coloro che vivono in cittá, a motivo dell’elevato smog, producono molta meno vitamina D di coloro che vivono in campagna.

I bevitori di alcool svuotano il proprio corpo del complesso vitami- nico B dal fegato e dal sangue. L’uso dei contraccettivi rende il corpo incapace di utilizzare molte delle vitamine a sua disposizione. Se state seguendo una dieta ricca di proteine, allora avrete bisogno di una quan- tità extra di vitamina B6.

Tutti coloro che seguono una dieta che è formata principalmente  da zuccheri, farine bianche, cibi in scatola, cibo conservato, o cibo da ristorante che è stato riscaldato, o fast food che è stato a lungo tempo sotto l’azione della luce diretta, svilupperanno una qualche forma di carenza vitaminica. Questo discorso è valido anche per coloro che fan- no largo uso di pani e cereali che anche se integrali, la loro integrità deriva dall’aggiunta di elementi, piú che da una loro naturale presenza. La farina bianca usata per fare questi prodotti, viene creata eliminando 22 sostanze nutritive normalmente presenti nella crusca, e aggiungen- do per vitaminizzarla delle vitamine del complesso B, del ferro, della vitamina D e del calcio. Il valore nutrizionale di questi alimenti è vera- mente basso.

Questi sono solo esempi di stili di vita che possono avere una in- fluenza sul rifornimento vitaminico al corpo.

L’utilizzazione di integratori vitaminici deve avere perciò un preciso scopo e accuratamente orientata. Nel caso di malattia o carenza, l’uso di un integratore vitaminico deve essere regolato da esami del sangue svolti in laboratorio in base ai quali si decide il dosaggio e la qualità del- le vitamine da utilizzare. Il principio del prendere tutto, inghiottire una manciata di integratori a colazione o bere ogni giorno un frullato di pro- teine o un mix di integratori, nella speranza che colmi le zone lacunose della dieta, non funziona. Una alimentazione ben programmata e bi- lanciata invece funziona sempre, con un chiaro vantaggio per la salute.

Pensate che in alcuni individui un eccesso di vitamina C, puó causa- re una forma di anemia emolitica, una malattia del sangue molto grave. Una volta considerata la panacea per l’influenza, ora si è compreso che il suo effetto è molto simile a un antistaminico. In persone anemiche o sideropeniche, un eccesso di vitamina C puó far perdere parecchia Vi- tamina B12. La vitamina C si è visto inoltre essere causa di irritazione al colon e diarrea oltre che aumentare i processi ossidativi invece di ridurli. L’eccesso genera una risposta contraria alla funzione principale.

Fra le vitamine del complesso B, un eccesso di vitamina B6 è causa spesso di malattia al fegato e danno al sistema nervoso; un eccesso di vitamina B2 puó alterare la vista, e megadosi di acido nicotinico posso- no inibire l’utilizzazione degli acidi grassi da parte del muscolo schele- trico e cardiaco, con chiaro danno alle loro funzioni. Un sovradosaggio di vitamina B1 puó alterare le funzioni tiroidee e inibire la produzione di insulina.

Anche le vitamine liposolubili posseggono effetti tossici sul corpo.

Larghe dosi di vitamina A, soprattutto nel bambino possono causare una malattia conosciuta come ipervitaminosi A, caratterizzata da una estreme irritabilità, gonfiore alle ossa e perdita di peso. Negli adulti un eccesso di vitamina A è causa di una perdita di calcio dalle ossa e quindi ossatura fragile. Un eccesso invece di vitamina D causa un aumento della calciemia e tossicita’ epatica. Un eccesso di vitamina E determina nell’adulto, mal di testa, visione offuscata, dolori muscolari e gastrointestinali.

Quindi per concludere possiamo dire che prima di iniziare una qua- lunque terapia integrativa è meglio analizzare bene l’alimentazione e le condizioni di salute. Inoltre l’utilizzo dei dati RDA per stabilire quanto ne dobbiamo consumare di vitamine, è praticamente assurdo, in quanto esiste una individualità metabolica e quello che va bene per una persona non è detto che vada bene per un’altra oltre ad esistere una differenza nell’alimentazione; consumare arance provenienti dalla sicilia oppure dalla florida non significa che stiamo introducendo la stessa quantità di vitamina C, che in taluni agrumi è praticamente inesistente a motivo dei molti processi chimici cui è stata sottoposta la frutta in questione. L’ambiente in cui viviamo inoltre può determinare un incremento delle richieste vitaminiche specifiche. L’inquinamento e l’accumulo di so- stanze minerali nel nostro organismo ne sono un esempio. Il cadmio proveniente dal fumo delle sigarette, può causare anemia e determinare carenze in vitamine C, D, B6, calcio, ferro e manganese; l’alluminio

proveniente dagli shampoo, deodoranti e dentifrici, osteoporosi; il mercurio dalle tinte per i capelli e prodotto cosmetici possono essere causa di forme tumorali; il piombo invece proveniente dai prodotti petroliferi e prodotti in scatola puo’ dare  problemi alla tiroide, reni, cuore e cervello.

Non siamo certo in una botte di ferro, il suo eccesso fa male all’intestino. Prendere la quota giusta e provare a testare le vitamine del sangue potrebbe essere la soluzione per una loro integrazione alimentare corretta.

Buona giornata