Tanto pregiudizio nei riguardi della dieta e degli  integratori. Invece la popolazione, vittima di informazione di massa, non nutre pregiudizio verso l’iniezione di qualsivoglia prodotto all’interno del corpo, senza sapere gli effetti a lungo termine e neppure gli ingredienti precisi ( di cui sono esenti per inesplicata ragione le case farmaceutiche ), per poi gridare alla frode se mangiano un pezzo di pane con olio di semi invece di olio di oliva come se li avessero violentati nei loro diritti inespugnabili. Che guerrieri da baionetta, a no camionetta.

Credo che sono ben poche le persone al mondo che oggi riescono a nutrirsi bene, sapendo cosa fare per bilanciare.

Ecco che in nostro aiuto vengono allora quelle sostanze che, come dice la parola stessa che identifica la categoria, ci aiutano a integrare un’alimentazione impoverita, gli integratori

Quali sono le sostanze che ci aiutano se integrate a rafforzare il sistema immunitario ? e grazie a migliaia di studi da anni e non 1-2 con poche persone e poco validati

Un virus come Sars-CoV-2 è in grado di scatenare una tempesta infiammatoria di tale portata che può arrivare a far collassare i nostri polmoni e il nostro cuore, causando la morte.

Ecco un buon elenco quindi per l’inverno

Vitamina C

Il suo uso viene raccomandato come prevenzione soprattutto per le infezioni del tratto respiratorio alto, anche se questo non è stato realmente confermato da evidenze scientifiche, ed è in grado di limitare la durata e la severità dell’infezione.

La vitamina C è presente in elevate concentrazioni all’interno delle cellule del sistema immunitario, dove esercita un’azione antiossidante di protezione dai radicali liberi che possono causare danni al DNA o favorire il suicidio della cellula stessa, oppure si accumula nei neutrofili, di cui stimola la proliferazione, favorendo la generazione di specie reattive dell’ossigeno e quindi l’azione microbicida.

La supplementazione con vitamina C sembra essere in grado di prevenire e curare le infezioni.

Se siete malati di insulino resistenza potreste avere difficolta’ ad assimilare la vitamina C e questo potrebbe spiegare perche’ le persone sovrappeso sono anche a rischio di carenza di vitamina C

Attenzione a non esagerare pero’ perche’ la vitamina C ad altissime concentrazioni  come quelle ottenibili somministrando alti dosaggi per via endovenosa  diventa pro-ossidante e genera il perossido di idrogeno, che è particolarmente tossico per le cellule tumorali e i virus: questo è il razionale dell’uso della vitamina C endovenosa ad alte dosi utilizzata negli USA e in Cina durante l’epidemia COVID-19.

Viceversa, per stimolare il sistema immunitario vengono consigliate dosi da 1 fino a 3 grammi al giorno, e in questo caso la forma preferibile è quella liposomiale, che permette un assorbimento facilitato.

Nelle terapie contro i  tumori l’uso di vitamina C endovena e’ una pratica in molti paesi diffusissima oltre che combattere efficacemente le infezioni da coronavirus

Quercetina

È un flavonoide dotato di notevole effetto antivirale, antinfiammatorio e di modulazione del sistema immunitario.

Ha un effetto antiossidante riducendo i radicali liberi nel plasma.

Promuove l’eradicazione e l’inattivazione virale e ne inibisce la replicazione interagendo con la emoagglutinina virale che normalmente permette al virus di penetrare nella cellula.

E’ un antiossidante ottimo per combattere sia la replicazione del virus che la sua propagazione

Vitamina D

Numerosi studi hanno dimostrato che aiuta a ridurre il rischio di raffreddore e influenza. Molti di noi ne siamo carenti e abbiamo bisogno di una integrazione

Essa  aumenta la funzione dei macrofagi, stimola anche la produzione di potenti peptidi antimicrobici (AMP), che esistono nei neutrofili, nei monociti, nelle cellule Natural Killer e nelle cellule epiteliali del tratto respiratorio.

Vari studi suggeriscono che l’integrazione di vitamina D può prevenire le infezioni delle vie respiratorie superiori.

Fatto è che la maggior parte dei pazienti ricoverati in terapia intensiva per COVID-19 aveva livelli di vitamina D inferiori a 10 ng/mL, quando il target minimo è considerato 30, non giustificabile da ridotto apporto alimentare e mancata esposizione al sole.

Moltissimi dei pazienti ricoverati in terapia intensiva aveva un livello di vitamina D molto basso

In conclusione, sapendo che la vitamina D3 viene attivata localmente nei tessuti polmonari, si può affermare che un elevato apporto dietetico di vitamina D3 può avere un effetto preventivo contro la polmonite interstiziale.

Il dosaggio della vitamina D3 rappresenta un valido indicatore dello stato nutrizionale. La mancanza cronica di esposizione alla luce solare (ormai generalizzata a causa delle attività lavorative prevalentemente al coperto), l’invecchiamento che è legato alla perdita della capacità di convertire la vitamina D dall’esposizione solare, le diete vegane o troppo restrittive, un deficit di assorbimento anche legato a diete povere di grassi possono causare stati di carenza per questa vitamina.

Melatonina

È uno dei più potenti antiossidanti del nostro organismo, contrastando i radicali liberi che sono quelle sostanze chimiche che causano danni a livello del DNA, delle membrane cellulari, delle membrane mitocondriali, delle proteine del corpo, danni che sono alla base di molteplici malattie legate all’invecchiamento, inclusi l’aterosclerosi, il cancro, fino alle rughe della pelle e alla perdita di capelli.

Un’altra importante azione della melatonina è quella di potenziare il sistema immunitario sia stimolando il timo a produrre un maggior numero di linfociti Th1 citotossici nei confronti dei microbi, sia limitando la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress dotato di potere immunosoppressivo.

Possiede inoltre un’azione antinfiammatoria stimolando la produzione di interleuchina 2.

Quindi sarebbe perfetta la sua assunzione per contrastare malattie virali invernali come herpes e malattie respiratorie, 1-2 mgr la sera aiuterebbe in questo

Zinco

E’ un minerale che svolge un ruolo significativo nel rafforzare l’immunità, inibisce la replicazione virale e una sua carenza è legata a specifiche alterazioni del sistema immunitario e a un aumentato rischio di infezioni da patogeni.

La riduzione dei livelli di zinco causa l’attivazione impropria delle cellule immunitarie e la disregolazione della citochina IL-6, una proteina che influisce sull’infiammazione cellulare.

Il meccanismo è principalmente legato all’effetto di modulazione che lo zinco esercita sui geni che regolano questa citochina infiammatoria, riducendo il rischio di “tempesta citochinica”.

Una sua carenza è inoltre legata a bassi livelli di testosterone e alti di estrogeni che favoriscono l’accumulo di grasso e una ridotta risposta agli effetti del virus sul corpo