DOPING E SPORT 
Le prime notizie di metodi utilizzati dagli atleti per acquisire un
vantaggio risale ai Giochi Olimpici dell’antichità, nel 668 a.C.,
quando lo Spartano Charmis, vincitore della corsa veloce
“stadio”, usò una dieta speciale a base di fichi secchi, cereali,
gallette di frumento, formaggio, miele e frutta per incrementare la propria performance. Ben distante dai metodi attuali di doping adottati ora dagli atleti alla domanda se potessi usare una sostanza che sai ti farebbe ammalare, ma che ti permettesse di vincere una gara nei prossimi 5 anni la assumeresti ? il 50% ha risposto che sarebbe disposto ad affrontare il rischio. Il dilemma rimane.
Il problema culturale anche.
Il dilemma rimane e a me non interessano gli adulti coscienti, ma i giovani frequentatori di palestre si, in quanto non consapevoli di quello che fanno in quanto non sufficientemente informati.
Per loro la soppressione prolungata dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo è una grave complicanza dell’abuso di androgeni talvolta irreversibile
Alla sospensione degli AAS, i livelli circolanti di testosterone scendono a valori molto bassi, determinando i sintomi di un ipogonadismo grave (riduzione libido, disfunzione erettile, depressione, vampate di calore).
Questi sintomi possono persistere finché l’attività endogena dell’asse gonadico si ripristina e possono essere così disturbanti da indurre al riutilizzo degli stessi .
La soppressione prolungata dell’asse gonadico può perpetuare il circolo vizioso dell’abuso di androgeni seguito dai sintomi di ipogonadismo da sospensione, spingendo ad un utilizzo prolungato e alla dipendenza con i seguenti
Aumentato rischio di suicidio e omicidio
– Depressione
– Stati maniacali e ipomaniacali
– Aumentato rischio di ricorso ad altre sostanze psicoattive
– Riduzione del colesterolo HDL
– Aumento del colesterolo LDL
– Morte cardiaca improvvisa
– Ipertofia e disfunzione miocardica
+ aggiungiamo
Disfunzioni epatiche, neoplasie
Ginecomastia
Acne ed aumento della peluria
Disfunzioni sessuali
Alterazioni dei tendini, legamenti ed articolazioni Si potrebbe fare molto per prevenire tutto cio
Ma in primis bisognerebbe intervenire sulla professione e la professionalita’ in palestra che deve diventare luogo salus e non mortis