La noce moscata è una di quelle spezie che per le sue spiccate proprietà aromatiche e terapeutiche è stata per diversi secoli, come per altre spezie, motivo di guerre tra i paesi coloniali

Bisogna tornare indietro di diversi secoli per ritrovarci in Indonesia dove questa spezia veniva utilizzata da millenni per scoprire che quando gli inglesi decisero di investigare il motivo per cui gli olandesi non volessero lasciare l’isola di Run, scoprirono che Gli Olandesi  ne avevano fatto la loro fonte principale di approvvigionamento di questa spezie da trasportare in Europa e vendere a caro prezzo. All’epoca la coltivazione di questa spezia, che era stata portata per primi in Europa dagli Arabi, si vendeva a un prezzo dieci volte quello dell’oro, e avere il dominio delle terre di produzione era fondamentale per il dominio europeo. Dopo diverse guerre e spartizioni di territori nel 1800 gli Inglesi riuscirono a prendere possesso dei territori e perpetrarono il commercio di questa spezia che però iniziò ad essere coltivata in molti altri territori e diventò quindi meno pregiata.

Da un punto di vista alimentare come tutti gli alimenti anche le spezie hanno delle caratteristiche che ne esaltano gli attributi, ma come ogni cosa che fa bene se in eccesso nascondono terribili conseguenze. Ogni cosa fa bene alle dosi consigliate, ma superate queste gli effetti diventano nocivi.

Di questo la noce moscata ne è un esempio eccellente. Essa è ricca di minerali e vitamine. Ha moltissimi polifenoli utili per la salute. Olii essenziali che la rendono fondamentale per aromatizzare piatti e salse.

Ha proprietà digestive, carminative, antigonfiore, antiossidanti, purificanti e anche antinfiammatorio per dolori muscolari, articolari e reumatici, ecco perché ad esempio viene usata nei massaggi.

Nelle dosi consentite di milligrammi e fino a un massimo di 2 gr. sconsigliato in una unica dose è  ammessa in cucina, ma attenzione a non eccedere.

Essa infatti contiene tra gli altri principi attivi, ha discrete quantità di elemicina, miristicina e safrole responsabili degli effetti psicoattivi e secondo alcune ricerche anche stimolante e protettivo contro l’insorgenza dell’Alzheimer

Come Paracelso ci insegno’, “è la dose che fa il veleno”. La celebre citazione è azzeccata per tale spezia: gradevole spezia in piccole dosi, potenziale e pericoloso tossico se assunta in alcuni grammi. La noce moscata, infatti, assunta in quantità superiori ai 4-6 g, può provocare l’insorgenza di effetti collaterali come nausea, vomito e addirittura convulsioni e allucinazioni. I principi attivi responsabili di queste reazioni indesiderate, talvolta anche gravi, sono proprio la miristicina e l’elemicina, che hanno una struttura chimica simile alle anfetamine.

Da evitare infatti nelle donne in gravidanza e in alcune condizioni di sensibilità mentale e psicologica.

Come si suole dire il cibo quindi cura, ma ahime’ potrebbe addirittura uccidere se tra le mani di esperti manipolatori.