Questi due frutti sono simili, ma non necessariamente uguali. Decine solo le specie presenti in natura e complicata è la loro differenziazione e distinzione. La pianta di origine è la stessa la Musa, ma ci sono numerose specie che producono risultati differenti. Il platano è quindi come la banana, ma dall’aspetto diverso in quanto più duro e meglio si predispone per un suo consumo cotto fritto o bollito o al vapore. Visto che il platano si sta’ diffondendo a livello sportivo perché dovrei scegliere il platano rispetto alla banana?

Il platano ha una concentrazione maggiore di amido rispetto alla banana che invece è più’ ricca in saccarosio e fruttosio. Il platano è simile a una banana non ancora matura che ha in effetti caratteristiche simili in quanto l’amido non è ancora stato digerito dagli enzimi interni e trasformato in saccarosio, glucosio e fruttosio. Nel platano quindi gli zuccheri sono a più lento assorbimento e innalzano meno la glicemia e favoriscono quindi un recupero del glicogeno muscolare meno rapido e più a lungo termine. Inoltre il platano è più’ indicato se si hanno trigliceridi alti rispetto alla banana. Ha una concentrazione di vitamine e carotenoidi più’ alto rispetto alla banana e una concentrazione di sali minerali soprattutto potassio simile alla banana quindi ottimo per il loro utilizzo post allenamento. Il platano fritto seppur più’ gustoso ha ovviamente l’inconveniente di alzare di troppo le calorie e ha alcune importanti vitamine idrosolubili denaturate dal calore.

Possiamo quindi introdurre nella nostra alimentazione entrambi. Post allenamento la banana è forse più indicata propria per la natura semplice degli zuccheri, prima e lontano dall’allenamento il platano potrebbe rappresentare una valida alternativa sempre se cotta, essa è più digeribile ad altre forme di amido come quella contenuta nel riso o nella pasta.