Arteriosclerosi è un termine generico che riguarda la combinazione dell’aterosclerosi sui nostri vasi e l’effetto metabolico ed organico che esso genera nel corpo. L’aterosclerosi è il processo di alterazione dell’intima dei vasi con accumulo di lipidi ossidati, carboidrati complessi, proteine e minerali, formando l’ateroma che genera poi l’arteriosclerosi nel corpo. I fattori eziologici dell’aterosclerosi sono multipli, lo spessore del sangue, la presenza di lipidi e come sono distribuiti nel sangue, la produzione di radicali liberi che ossidano questi lipidi che si fissano nell’intima danneggiata, l’ipertensione arteriosa che genera vortici e movimenti del sangue anomali, l’alimentazione e la sedentarietà. Le lipoproteine del sangue sono peró essenziali e una loro analisi deve attirare la loro attenzione. Abbiamo infatti i chilomicroni principalmente formati da trigliceridi derivanti dalla nostra alimentazione, le VLDL ( ad alta densita’ ) che hanno colesterolo al 15% e trigliceridi e se alti sono i più pericolosi per il deposito dei grassi, le LDL  con colesterolo al 45% e trigliceridi al 12% e poi le HDL ( con colesterolo al 15% e fosfolipidi al 30 % ) che hanno la funzione di ripulire le arterie dall’accumulo di colesterolo. Il colesterolo pericoloso non è tanto quello che noi introduciamo con la dieta che è minore, quanto quello che il nostro fegato produce e che deriva dall’assunzione di elevate quantità di grassi saturi con la dieta e ad alto contenuto calorico soprattutto zuccheri. I grassi saturi combinati con lo zucchero alzano la glicemia e come risposta l’insulina, l’insulina facilita l’accumulo di trigliceridi e grassi e colesterolo nei tessuti soprattutto trigliceridi nel fegato e tessuto adiposo e colesterolo nel fegato. Questo colesterolo viene usato per producce acidi biliari per la digestione dei grassi. L’assunzione quindi di elevate quantità di fibre facilita l’eliminazione degli acidi biliari che invece di essere riassorbiti vengono eliminati con le feci e tolgono quindi colesterolo dal sangue per una ulteriore produzione di Sali biliari. Poche fibre della dieta generano invece un innalzamento del colesterolo del sangue, più del colesterolo stesso che consumiamo con la dieta. L’accumulo di grassi invece nei tessuti sottocutanei e fegato e gli altri tessuti del corpo genera una sindrome metabolica dovuta alla resistenza all’insulina che l’accumulo di grassi nei tessuti ha generato. Ecco che popolazioni che consumano molte calorie soffrono di aterosclerosi, diabetici sviluppano dislipidemie e l’incidenza di infarto sta aumentando a dismisura nelle popolazioni con eccessivo introito di zuccheri e lipidi saturi assieme, diventando la principale causa di morte nel mondo occidentale. Ecco quindi che le indicazioni dietetiche devono andare verso una riduzione dell’apporto lipidico saturo a favore di acidi grassi insaturi e a catena lunga. Pur mantenendo una percentuale di grassi nella dieta complessiva attorno al 25-30%, la giusta quantità di proteine e il resto carboidrati e fibre che devono rappresentare il 50% della dieta, ma no a zuccheri semplici ed eccesso di frutta soprattutto se i trigliceridi nel sangue sono elevati.

Marco Zanetti

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