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INTERFERENTI E INQUINANTI NEGLI ALIMENTI

Abbiamo spesso parlato nelle righe di questo blog dell’importanza del cibo per la salute, ma poche volte trattato argomenti importanti come l’effetto degli inquinanti presenti nel cibo sulla nostra salute. Per questi e tanti altri motivi, la cura nella scelta alimentare di tipologia Biologica, la loro certificazione e la provenienza preferibilmente locale del cibo che acquistiamo è importante per salvaguardarci e proteggerci. Seppur l’inquinamento atmosferico e’ attorno a noi, sulla scelta del cibo possiamo fare la differenza.

Un esempio sono gli interferenti endocrini, questi si ritrovano nell’ambiente, nei materiali che possiamo usare per la cottura, ma si possono trovare anche negli alimenti, come nelle carni allevate con determinati alimenti inquinanti, verdure e frutta sulla loro superficie, latte, uova e formaggi

 Negli ultimi due decenni c’è stata una crescente consapevolezza dei possibili effetti negativi sull’uomo e sulla fauna selvatica derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche che possono interferire con il sistema endocrino. Queste sostanze oltre che sul terreno le possiamo trovare  nei cibi provenienti da colture in terre inquinate come la terar dei fuochi. Gli effetti che queste sostanze possono avere sono ad esempio:

• malformazioni dello sviluppo,

• interferenza con la riproduzione,

• aumento del rischio di cancro; e

• disturbi della funzione del sistema immunitario e nervoso.

Esistono prove chiare che alcune sostanze chimiche causano questi effetti nella fauna selvatica, ma esistono ancora prove limitate del potenziale delle sostanze chimiche di causare questi effetti negli esseri umani. Pochissime sostanze chimiche sono state testate per il loro potenziale di interferire con il sistema endocrino. Gli attuali metodi di prova standard non forniscono dati che le Agenzie governative reputino adeguati per identificare potenziali interferenti endocrini (DE) o per valutarne i rischi per l’uomo e la fauna selvatica.

Negli ultimi anni, alcuni scienziati hanno evidenziato che le sostanze chimiche potrebbero inavvertitamente alterare il sistema endocrino degli esseri umani.  È stato riscontrato che una varietà di sostanze chimiche perturba i sistemi endocrini degli animali in studi di laboratorio e ci sono forti prove che l’esposizione chimica sia associata a effetti negativi sullo sviluppo e sulla riproduzione dei pesci e della fauna selvatica. La relazione tra le malattie umane del sistema endocrino e l’esposizione a contaminanti ambientali, tuttavia, è poco conosciuta e scientificamente ancora controversa

L’interruzione del sistema endocrino può verificarsi in vari modi. Alcune sostanze chimiche imitano un ormone naturale, inducendo il corpo a rispondere in modo eccessivo allo stimolo (ad esempio, un ormone della crescita che si traduce in un aumento della massa muscolare) o a rispondere in momenti inappropriati (ad esempio, producendo insulina quando non è necessaria). Altri interferenti endocrini bloccano gli effetti di un ormone da alcuni recettori (ad esempio gli ormoni della crescita necessari per il normale sviluppo). Altri ancora stimolano o inibiscono direttamente il sistema endocrino e causano sovrapproduzione o sottoproduzione di ormoni (ad es. tiroide iperattiva o ipoattiva).

Un esempio delle conseguenze devastanti dell’esposizione degli animali in via di sviluppo, compreso l’uomo, agli interferenti endocrini è il caso del potente farmaco dietilstilbestrolo (DES), un estrogeno sintetico. Prima del suo divieto nei primi anni ’70, i medici prescrivevano erroneamente DES a ben cinque milioni di donne in gravidanza per bloccare l’aborto spontaneo e promuovere la crescita fetale. È stato scoperto dopo che nei bambini che hanno attraversato la pubertà, il DES ha influenzato lo sviluppo del sistema riproduttivo e ha causato il cancro vaginale.

Prove scientifiche crescenti mostrano che gli esseri umani, gli animali domestici, i pesci e le specie selvatiche hanno mostrato conseguenze negative per la salute dovute all’esposizione a sostanze chimiche ambientali che interagiscono con il sistema endocrino.

Ad oggi, tali problemi sono stati rilevati in specie domestiche o selvatiche con un’esposizione relativamente elevata a:

• composti organoclorurati (es. 1,1,1-tricloro-2,2-bis(p-clorofenile);

• etano (DDT) e suo metabolita dicorodifenildicloroetilene (DDE);

• policlorobifenili (PCB), e diossine); e

• alcuni estrogeni vegetali presenti in natura.

Sono stati osservati anche gli effetti dell’esposizione a bassi livelli di interferenti endocrini (ad esempio, parti per trilione di livelli di tributilstagno hanno causato la mascolinizzazione di molluschi marini femminili come il buccino di cane e il guscio d’avorio)..

Sono stati pubblicati diversi rapporti contrastanti riguardo al calo della qualità e della quantità della produzione di sperma nell’uomo negli ultimi 4 decenni e sono stati segnalati aumenti in alcuni tipi di cancro (ad es. Mammella, prostata, testicolo). Tali effetti possono avere una base endocrina, il che ha portato a speculazioni sulla possibilità che questi effetti endocrini possano avere cause ambientali. Tuttavia, permane una notevole incertezza scientifica sulle cause effettive di tali effetti.

Marco Zanetti

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